di Elena Vallino, Università di Torino
Questo numero di Economie Emergenti riguarda le problematiche e le politiche ambientali nei cosiddetti paesi emergenti. In tali paesi preoccupanti livelli di inquinamento ambientale sono stati associati alla rapida crescita economica, sollevando la preoccupazione di scienziati internazionali e della società civile. I paesi emergenti dovrebbero delineare delle politiche che affrontino il trade-off fra crescita economica ed inquinamento se vogliono evitare danni ambientali ulteriormente gravi, che potrebbero, a loro volta, limitare la crescita economica. Un utilizzo appropriato di incentivi come sussidi, tasse, e politiche dei prezzi può promuovere efficienza nell’utilizzo delle materie prime, ridurre l’inquinamento che deriva dalle attività di produzione e consumo e generare un miglioramento da un punto di vista ambientale senza compromettere la crescita.
by Ignazio Musu, Ca’ Foscari University of Venice
Sintesi
Sono ben note le difficoltà di raggiungere un accordo internazionale credibile sul cambiamento climatico. Una delle ragioni di queste difficoltà è la relazione tra economie avanzate e economie emergenti. L’Accordo di Parigi del dicembre 2015 (COP21) è un passo avanti perché sembra essere l’espressione di un accordo anche da parte delle economie emergenti (Cina in primo luogo) il cui ruolo è fondamentale. La sfida sarà il modo in cui si metterà in pratica l’accordo: un fallimento segnerebbe una sconfitta definitiva delle possibilità di affrontare il problema.
Abstract
In the scientific community there is awareness about the difficulty of reaching a credible international agreement on climate change. One of the reasons about this difficulty is the relation between advanced economies and emerging economies. The Paris Agreement of December 2015 (COP21) represents a progress since it seems to be a commitment also by the side of emerging economies, particularly China, whose role is fundamental. The challenge is given by the way in which the agreement will be implemented: a failure would mean a defeat of the possibility to address the problem.
by Nicoletta Marigo (CNR-IMEM, Parma) and Augusto Ninni (University of Parma and IEFE, Bocconi University, Milano)
Sintesi
Il lavoro analizza il ruolo dei paesi emergenti e di quelli in via di sviluppo nella conferenza COP21 di Parigi (dicembre 2015) in tema di cambiamento climatico, nonché gli impegni precedentemente annunciati dalla Cina e da alcuni paesi ASEAN attraverso gli Intended National Determined Contributions (INDC). L’articolo esamina il pacchetto di interventi previsti dal governo cinese, e sottolinea le differenze e le somiglianze nelle dichiarazioni di intervento dei paesi ASEAN.
Abstract
The paper focuses on the role of emerging and developing countries at the COP21 meeting in Paris (December, 2015) and on the commitments previously provided by China and some ASEAN countries through their Intended National Determined Contributions (INDC). The article assesses the efforts to face climate change disclosed by the Chinese government, and emphasizes the differences and the similarities in the policy declarations of the ASEAN countries.
by Giovanni Marin (IRCRES CNR Milan), Massimiliano Mazzanti (University of Ferrara and SEEDS) and Marianna Gilli (University of Ferrara and SEEDS)
Sintesi
L’articolo presenta una breve discussione riguardo all’impatto dei consumi europei e mondiali su Brasile, India, Indonesia e Cina, sia a livello aggregato che singolo. Vengono considerate le dimensioni di emissioni di gas serra, occupazione e crescita economica in tali economie emergenti, e vengono analizzati gli andamenti di queste variabili fra il 1995 e il 2010.
Abstract
This article presents a brief discussion about the impacts of European and world consumption on Brazil, India, Indonesia and China, both at an aggregate and at a single level. The dimensions of greenhouse gas emissions, employment and economic growth in these emerging countries are considered and their growth trends between 1995 and 2010 are analyzed.
by Francesco Abbate, University of Torino and Virginia Vergero, University of Torino
Sintesi
L’articolo verte sull’analisi di tematiche emerse nel corso della valutazione finale di un progetto promosso dalla Città di Torino, avente come obiettivo il rafforzamento delle capacità delle autorità locali di Yangon, la metropoli più popolosa del Myanmar, nella gestione dei rifiuti solidi urbani. In particolare sono evidenziati i punti di forza e di debolezza della cooperazione decentrata in tale ambito.
Abstract
The article analyzes issues which emerged during the final evaluation of a project promoted by the City of Torino. The project has the objective of improving the capacity of the local authorities of Yangon – the most populous city in Myanmar – in the management of solid urban waste. In particular we highlight the points of strength and of weakness of decentralized cooperation in this field.
by Giorgio Brosio, University of Torino
Sintesi
L’urbanizzazione è alle spalle della sostanziale crescita dell’economia cinese, ma il modo in cui è avvenuta è anche alle radici di consistenti danni ambientali. La promozione di una crescita urbana sostenibile da un punto di vista ambientale richiede una riforma degli incentivi politici e degli strumenti fiscali. L’articolo che segue fornisce alcuni suggerimenti focalizzati sulla riforma di strumenti di tassazione subnazionale.
Abstract
Urbanization is behind the fantastic growth of the Chinese economy, but the way it has proceeded is also at the roots of the huge offenses suffered by the environment. Promoting urban green growth requires a reform of the political incentives and of the fiscal instruments that have presided to urbanization. The text that follows provides a few suggestions focused on reform of subnational tax instruments.
10 years of the Turin Centre on Emerging Economies: lessons learned and perspectives for the...