di Chiara Candelise, Università di Torino e OEET
Per questa Newsletter “Emerging Economies” abbiamo chiesto a esperti di rapporti Cina-Stati Uniti, geopolitica e economia di commentare la recente e controversa proposta del Premio Nobel Joseph Stiglitz per cui Europa e Cina dovrebbero considerare di proporre sanzioni presso la World Trade Organization (WTO) contro gli Stati Uniti, in conseguenza del rifiuto dell’amministrazione del Presidente Donald Trump di aderire agli Accordi di Parigi.
Gli Accordi sono stati ratificati da 195 nazioni alla 21st Conference of the Parties al UNFCCC (United Nations Framework Convention on Climate Change) nel Dicembre 2015, sottolieando il bisogno di “holding the increase in the global average temperature to well below 2°C above pre-industrial levels and pursuing efforts to limit the temperature increase to 1.5°C above pre-industrial levels.”
Come risultato degli Accordi di Parigi, in Autunno 2018, l’IPCC (Intergovernmental Panel on Climate Change) ha pubblicato uno Special Report sui cambiamenti climatici che ha ulteriormente sottolineato l’urgenza di agire per ridurre il riscaldamento globale. Il report ha concluso che per poter limitare il riscaldamento al di sotto di 1.5°C siano necessarie “rapid and far-reaching” trasformazioni nei settori dell’agricoltura, dell’energia, dell’industria, dell’edilizia, dei trasporti e nelle città. Le emissioni nette causate dall’uomo devono ridursi di 45% rispetto ai livelli del 2010 e raggiungere ‘net zero’ intorno al 2050.
Come afferma Jim Skea, Co-Chair of IPCC Working Group III: “Limiting warming to 1.5°C is possible within the laws of chemistry and physics but doing so would require unprecedented changes”.
Nel 2017 il Presidente degli Stati Uniti Donald Trump ha deciso di uscire dagli Accordi di Parigi. Dall’anno successivo gli Stati Uniti sono diventati i maggiori esportatori al mondo di petrolio, sorpassando Russia e Arabia Saudita per la prima volta in oltre vent’anni, grazie alla meno stringente regolamentazione ambientale adottata dalla amministrazione Trump.
In Marzo 2019, il Premio Nobel Joseph Stiglitz ha quindi chiesto a Europa e Cina di unire le forze contro gli Stati Uniti presso la WTO. Stiglitz propone che Europa e Cina considerino delle sanzioni legate ai cambiamenti climatici contro gli Stati Uniti, suggerendo come giustificazione legale il fatto che ci sia stato un precedente legale presso la WTO.
La proposta cade in un contesto di rapporti economici e geopolitici surriscaldati e di una intensificazione della guerra commerciale tra Stati Uniti e Cina. Abbiamo quindi chiesto al Professor Ignazio Musu, al Professor Giovanni Graziani e alla Professoressa Alessia Amighini di commentare la fattibilità e le possibili implicazioni di tale potenziale azione da parte di Europa e Cina contro gli Stati Uniti.